martedì 22 agosto 2017

ACCOGLIENZA IN CLASSE PRIMA- 2° giorno

E il primo giorno è andato!!....tutti felici e contenti vestiti da clown hanno raccontato ai propri genitori le cose fantastiche che si fanno a scuola...

...ma la magia deve continuare...

2° giorno:

I bambini entreranno in classe con una luce negli occhi, pieni di curiosità e si aspetteranno cose fantastiche e noi li accontenteremo.
Dopo i saluti iniziali e aver sentito un po' le loro opinioni sulla giornata precedente, iniziamo a lavorare.

Faremo trovare sul banco di ciascuno una bella mascherina da clown, se possibile tutte diverse, così da avere tante immagini del circo da appendere a fine giornata in classe. Mi raccomando, su ciascun disegno ogni pittore dovrà scrivere da solo il proprio nome...sapete...ci tengono a mostrare le loro opere... ;-)







 Sul web ve ne sono un'infinità, scegliete voi, o meglio ancora, fate scegliere ai vostri alunni quale mascherina preferiscono colorare. Lasciateli liberi di scegliere i colori che amano, ma pretendete che colorino negli spazi...è bene partire subito col piede giusto... ;-)

Finita la coloritura chiederemo a ciascun bambino di mostrare il suo pagliaccio e di dire a tutti come si chiama ( la maestra scriverà il nome scelto sul disegno )

Per far riposare i nostri pittori, raccontiamo loro una divertente storia, che vi scriverò qui di seguito, ma attenzione, ricordiamoci che siamo a scuola, e tutto quello che si fa e si propone ha un suo perché, è finalizzato a sviluppare abilità e apprendimenti....così chiediamo ai bambini di fare MOOOOLTA ATTENZIONE...
Dopo una prima lettura a cura dell'insegnante, con tanto di intonazione adatta al testo spassoso, si rileggerà una seconda volta. Al termine della seconda lettura la maestra dirà ai bambini:
" Adesso bambini state attenti perché facciamo un gioco di memoria: io rileggerò la storia, ma dimenticherò di dire qualche parolina. Vediamo chi di voi è così bravo da dirmi l'ESATTA parolina che ho dimenticato"
Questa attività piace molto ai bambini perché vogliono tutti dimostrare di essere capaci, ed ha lo scopo di abituarli all'attenzione e all'ascolto.
Facciamo però attenzione a quei bambini che per timidezza o lentezza, non riescono mai a dire la loro, anche perché ci può essere il Pierino Saputello, che tutti abbiamo in classe, che non lascia spazio agli altri...è il momento questo per dare le prime indicazioni di rispetto dell'altro, dei suoi tempi e delle sue capacità.


 LE SCARPE DEL PAGLIACCIO                             




N.B. le parole in neretto, saranno quelle che dovrete omettere durante la terza lettura del testo ;-)

Un giorno un pagliaccio di nome IOIO' ricevette una bellissima letterina scritta su carta rosa e profumata di violette: era un invito della sua amichetta EIA, la ballerina e sua fidanzatina.
EIA voleva invitarlo alla festa di compleanno di una sua carissima amica, di nobile famiglia, che viveva in un castello bellissimo sulla cima di una collina circondata da vigneti, prati e coltivazioni di girasole.
Il povero IOIO' ci teneva a fare bella figura, ma ahimè non aveva un paio di scarpe nuove, le sue erano bucate e proprio malandate. Così si decise ad andare a comprarne un paio nuovo.
Uscì di tutta fretta, e non si infilò neppure il suo bel cappello con i fiori secchi, tanto era eccitato: già si immaginava le sue nuove scarpe, magari nere di vernice, oppure rosse con dei lacci luccicanti, o bianche con dei bellissimi cuoricini rossi.
Mentre camminava e pensava alle sue  future scarpe, giunse davanti alla vetrina della calzoleria più bella ed elegante della città. " OH!QUANTE BELLE SCARPE..."disse subito, e vi entrò.
Era molto indeciso sulla scelta del nuovo modello da acquistare, ma un commesso gentile e molto elegante gli suggerì di provarne qualcuno tra gli ultimi arrivati e di gran moda.
IOIO' si fece consigliare, ma quando provò il primo paio, i suoi alluci, assai grandi, gli facevano un male tale da vedere le stelle.
Il secondo paio, con un po' di tacco, gli facevano girare la testa per l'altitudine. Il terzo paio erano troppo piccole. Il quarto paio erano troppo lunghe, il quinto paio erano troppo larghe...insomma, rimase in quel negozio per più di un'ora, ma non aveva ancora trovato il tipo di scarpe adatto ai suoi piedi, anzi ai suoi piedoni.
Vi potete immaginare la faccia del povero commesso che, al diciottesimo paio di scarpe provate e abbandonate tutte alla rinfusa per il negozio, iniziò a perdere la pazienza:" ALLORA, SI PUO' SAPERE CHE SCARPE VUOLE?? IO SONO PROPRIO STANCO DI CORRERE A DESTRA E A SINISTRA, SU E GIU', DI QUA E DI LA', PER UN TIPO INCONTENTABILE COME LEI!!"
IOIO' ad un certo punto disse:" IO VERAMENTE AVREI GIA' TROVATO LE SCARPE CHE MI PIACCIONO E CHE DEVONO ESSERE ANCHE MOOOLTO COMODE..."
"MI DICA, DUNQUE!" rispose seccato il commesso.
"SONO QUELLE LI', DI COLORE BIANCO"
Il commesso scoppiò a ridere: " AH AH AH AH...MA QUELLE SONO DUE SCATOLE DELLE SCARPE!!"
"EBBENE, QUELLE VOGLIO!" disse il pagliaccio.
Così il commesso, pur di non avere più IOIO' tra i piedi, lo accontentò e gliele fece indossare subito.
IOIO' uscì dal negozio felice come non mai, ma non capiva perché tutta la gente che lo vedeva passare rideva a crepapelle.



Si potrà, a questo punto, far fare la drammatizzazione a due bambini, e farla ripetere più volte a coppie diverse. E' importante lasciare libertà di espressione ai bambini, che se hanno compreso la storia sapranno inventare il testo con le loro parole,...sarà uno spasso! :-)

Dopo aver drammatizzato, si potrà dare la scheda della storia, magari con le vignette in ordine sparso e chiedere ai bimbi di riordinare le sequenze su quaderno, poi colorare.

....to be continued... 







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