venerdì 23 novembre 2018

L'IMPORTANZA DELLA LENTEZZA NELLA SCUOLA

Nella società tutto si muove velocemente, i ritmi di vita si sono accelerati, coinvolgendo, purtroppo, anche la scuola che spesso non rispetta i tempi di apprendimento dei bambini che si vedono investiti da un mare di progetti e obiettivi da realizzare e raggiungere.




Nascono, così, tante patologie legate alla difficoltà d'apprendimento; "patologie" che si curerebbero semplicemente rispettando i tempi del nostro cervello che sono LENTI.
 e invece NO, SIAMO SEMPRE DI CORSA, PERCHE' SE SEI LENTO SEI UN FALLITO. NIENTE AFFATTO!!!



La bravura di un docente NON si misura nelle miriade di nozioni o attività che insegna e svolge!
Un bravo docente è colui, che nel rispetto dei tempi di apprendimento di ciascun alunno, sa predisporre lavori differenziati, per consentire a TUTTI il pieno raggiungimento degli obiettivi formativi.
So che non sto dicendo nulla di nuovo, ma è bene ogni tanto ricordarcelo, perché presi dall'entusiasmo o dalla frenesia o dal confronto con altri, ci possiamo dimenticare di questa basilare regola.

ROUSSEAU diceva:" BISOGNA PERDERE TEMPO PER GUADAGNARNE"



In classe, specialmente nella scuola primaria, bisogna dedicare molto tempo al dialogo, alla conoscenza dei nostri allievi e delle loro problematiche. Solo così si creerà un clima adatto all'apprendimento, dove fiducia reciproca, amicizia e condivisione, sono le fondamenta per una crescita serena ed uno sviluppo cognitivo solido.
I nostri alunni non sono UN VASO DA RIEMPIRE, o un oggetto inerme da modellare a nostro piacimento senza creare un minimo rapporto.

Ciò vale anche nella famiglia: i figli non sono "cose" da nutrire, da vestire e da rallegrare con l'acquisto di qualche giocattolo; una famiglia attenta dedica tempo al dialogo e all'ascolto del proprio figlio, dedica tempo per giocare insieme, per leggere insieme, sperimentare assieme, diventando modelli autentici da seguire.




L'apprendimento sia a scuola che a casa deve avvenire attraverso stimoli di vario genere, attività pratiche, giochi di simulazione  e tanto dialogo, il tutto eseguito CON LA CALMA necessaria perché una determinata attività venga ben eseguita, compresa e assimilata.
Il processo di apprendimento avviene dopo una serie di azioni che richiedono tempo: progettare, ricercare, analizzare, sperimentare, classificare e confrontare, discutere e verificare. 



Per fare un buon lavoro a scuola, bisogna avere tempi distesi e non essere imbrigliati in orari rigidi che non consentono una costruzione attiva del sapere da parte dei nostri allievi: lavorare in gruppo,  fare ricerca, scoprire, sperimentare, dialogare per confrontarsi, richiede tanto tempo, ma porta ad un apprendimento vero e duraturo.

Un antico proverbio diceva:" CHI ASCOLTA DIMENTICA, CHI VEDE RICORDA, CHI FA IMPARA"

Anche ai nostri allievi va insegnato il senso della lentezza, il gustare la gioia della conquista di un traguardo dopo aver faticato molto: dopo molto allenamento, arrivare sul podio; dopo tanto studio, raggiungere le competenze che ti permetteranno di svolgere al meglio la tua professione nella comunità in cui vivi.

Nel libro RACCONTI PER RIFLETTERE



 vi è un racconto bellissimo che aiuterà i giovani ragazzi a riflettere sull'importanza della lentezza
come strumento che consente di godersi il presente e costruirsi il futuro attraverso l'impegno e le relazioni umane.
Oltre al racconto vi sono svariati spunti per attività artistiche, di riflessione attraverso film o cortometraggi, canzoni e proposte di arte e immagine per approfondire in modo trasversale il medesimo argomento.



LA PAZIENZA DI CRESCERE
Alessandro era un bambino che amava la vita e gli piaceva tantissimo sognare ad occhi aperti. Però era anche un ragazzino molto strano, aveva sempre fretta, voleva tutto e subito.
Un giorno mentre era a tavola con i suoi genitori, questi gli chiesero cosa volesse fare da grande, visto che la sua ultima pagella diceva di lui che era un bambino svogliato e che in classe spesso era assorto dai suoi pensieri e per questo veniva più volte richiamato dai maestri.
“Vorrò fare….vorrò essere…”  non fece in tempo a dare la sua spiegazione che la mamma lo interruppe dicendo: “ Caro figlio mio, non avere fretta di crescere, goditi la tua giovinezza, assapora ogni tua conquista e vedrai che crescerai soddisfatto…spera invece che questi tuoi meravigliosi anni trascorrano il più lentamente possibile.”
Alessandro però non comprese le sagge ………

…….
Un giorno accadde una cosa molto strana, mentre era al parco a giocare vide che da un cespuglio partiva un piccolo fascio di luce………



QUESTIONARIO PER LA COMPRENSIONE:
1.   Il protagonista della storia, Alessandro, è un ragazzino strano, perché?
2.   Quale consiglio gli diede la sua mamma?
3.   Cosa trovò, un giorno, sotto ad un cespuglio? Descrivi l’oggetto.
4.   Sottolinea nella storia la frase incisa sul retro del quadrante dell’orologio.
………………….
…………………………..

PER PENSARE E RIFLETTERE:
a)   Come definiresti le persone che si comportano come Alessandro?
b)   Anche a te piacerebbe diventare grande in fretta? Perché?
c)   Ti piacerebbe trovare un oggetto magico? Cosa e con quali proprietà?
d)   Come reagisci quando qualcuno, mamma, papà o amico, non la pensano come te su certi argomenti e anzi ti contraddicono?
…………….
…………………….


PER SCRIVERE:

·         Testo individuale: DA GRANDE SAR0’…
Come ti immagini da grande? Quale lavoro farai, che tipo di famiglia avrai, quali progetti sarai stato capace di realizzare e con quali e quanti sacrifici?

·         Dividi in sintagmi poi sottolinea di blu il PREDIVATO VERBALE O NOMINALE  e di rosso il SOGGETTO; colora di giallo gli ATTRIBUTI.

1.   Alessandro sognava ad occhi aperti.
2.   La mamma diede saggi consigli a suo figlio.
3.   Alessandro non comprese le sagge parole della mamma.
……………
……………….……………
PER ASCOLTARE E CANTARE:

·         LENTEZZA  di Piero Pelù
 Ascoltare il brano dopo aver consegnato il testo ai ragazzi e chiedere loro di sottolineare la frase che reputano più significativa e spiegarla al resto della classe
…………….
…………..
·         CON LA PAZIENZA canzone dell’albero azzurro ( per i più piccoli)



e molto molto ancora.

Buon lavoro!!

maestra MARILENA


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