domenica 15 ottobre 2017

Compiti sì, compiti no....questo è il problema

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Anche quest'estate mi è capitato, come sarà capitato anche a voi, di leggere notizie di genitori che si lamentassero dei compiti assegnati ai loro figli, molto spesso con delle motivazioni piuttosto banali, a volte ridicole o irriverenti nei confronti di tutti i docenti.
C'è chi si esprime in modo favorevole e chi contro, dal legislatore al dirigente scolastico ai docenti stessi, ma non vi è una ricetta magica e neppure un decreto legislativo che obblighi a darli oppure no.
Io, però, sono fortemente convinta che servano, certo commisurati all'età e alle ore passate in classe, inoltre, mai dati da un giorno all'altro


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Sicuramente noi docenti dobbiamo usare il buon senso, ma anche da parte delle famiglie ci vuole la volontà di comprendere davvero la questione "compiti" per coglierne l'utilità pedagogica  ed educativa.

Piaget   diceva che la reale comprensione di una notizia, o di una teoria, implica la REINVENZIONE di questa teoria da parte degli studenti

Allora il compito di un docente è quello di stimolare la curiosità dei propri allievi a tal punto che  essi stessi desiderino proseguire nella ricerca personale a casa per approfondire l'argomento.
del resto la parola STUDENTE deriva da STUDIUM= AMANTI DEL SAPERE

Inoltre, se lo studio di un argomento è supportato da una grande motivazione e interesse, è certo che quell'allievo non dimenticherà mai quello che ha appreso. Diverso invece è lo studio fatto solo per ottenere una buona performance durante l'interrogazione o una verifica, perchè in realtà, questo apprendimento difensivo, non insegna NULLA.

E' per questo che la scuola si sforza ad essere più laboratoriale possibile e ricca di progetti e offerte formative che hanno proprio il compito di stimolare i ragazzi allo stupore e quindi alla curiosità



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Un altro aspetto positivo del compito a casa, se fatto in gruppo, con qualche compagno, ha lo scopo di aggregare e aumentare le relazioni tra pari, inoltre, poiché i ragazzi hanno diverse strategie per superare un problema e diversi stili di apprendimento, si possono confrontare e acquisire maggiori competenze apprendendo dai propri compagni.




Alle primarie quasi tutto il lavoro viene svolto in classe, dove le maestre indirizzano anche sul metodo di studio. A casa i bambini non devono studiare ma recuperare il lavoro svolto e sistematizzarlo. Spesso i genitori non hanno chiare le aspettative degli insegnanti e pretendono dai piccoli prestazioni che la maestra non intendeva richiedere. Ci vuole più fiducia dei genitori sia negli insegnanti sia nei bambini.

Esiste poi, anche il compito di consolidamento che serve per verificare se, a distanza di tempo, quella determinata competenza è stata raggiunta o meno, serve a far emergere le difficoltà e i dubbi che dovranno essere superati con l'aiuto del docente.
L'esercizio della lettura o del calcolo matematico si affinano e si solidificano attraverso l'esercizio costante. E' come quando impariamo a guidare un'automobile: se bastasse una sola lezione di teoria e una di pratica, avremmo ottenuto la patente in un solo giorno, ma saremmo dei criminali per le strade cittadine.

Dare compiti, è il caso di dirlo, è un compito molto delicato, ma non vuol dire che vada abolito.


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