domenica 20 novembre 2016

L'oggetto transizionale

Spesso in classe prima ci capita di vedere alcuni bambini che piangono al distacco dalla mamma;  sono bambini che hanno ancora bisogno di essere accompagnati delicatamente a compiere questo "abbandono". Solitamente accade ai bimbi che non hanno frequentato la scuola materna o l'hanno frequentata pochissimo, altrimenti questa forma di distacco l'avrebbero già sperimentata prima.
E' utile allora utilizzare l'oggetto transizionale per calmarli e rassicurarli.


L'oggetto transizionale è il pupazzo o il bambolotto che ci hanno affiancato fin dai primi giorni della nostra vita, quell'oggetto che, come la copertina di Linus, ha il potere miracoloso di calmarci, perchè
"sa di mamma”,  ci ricorda le coccole, l'affetto ricevuto e, stringendolo, ci aiuta a  riempire quel vuoto, quello spazio che sentiamo esistere tra noi e l'esterno.



Su quel pupazzo o copertina, il bambino riverserà tutte le sue emozioni, i suoi desideri e i suoi bisogni.

Così sarà utile al docente accordarsi con la mamma del bambino che piange, chiedendole di fargli avere un suo foulard o fazzoletto che il figliolo potrà tenere a scuola tutto il giorno; il bambino in un momento di malinconia estrarrà dalla sua cartella il foulard che sa di mamma, lo annuserà, lo terrà vicino a sé, e tutto gli sembrerà più sopportabile.
Solitamente alla scuola primaria questa strategia non è ben vista, perché si reputano i bambini ormai "grandi", ma io credo che in alcuni casi si possa essere più tolleranti.... e comunque questa soluzione servirà solo nei primissimi giorni.

L'IMPORTANZA DI ESSERE INDIPENDENTI !!

Donald  Winnicott, che ha introdotto il concetto di "oggetto transizionale" in psicoanalisi, afferma che una mamma è   “madre sufficientemente buona”  quando
attraverso un certo grado di frustrazione ottimale, aiuterà il proprio figlio a crescere senza traumatizzarlo; la mamma dovrà mettersi gradualmente da parte, riducendo la quasi simbiosi iniziale, per permettergli di diventare INDIPENDENTE




Ma alla scuola primaria vediamo bambini INDIPENDENTI? .... o i genitori si sostituiscono a loro in tutto e per tutto: fotografano compiti dai quaderni dei compagni, "whatsappano" di tutto e di più deresponsabilizzando il proprio figlio dai propri doveri di studente?.....
Ne parleremo prossimamente perché questo è un argomento molto dibattuto di questi tempi
....a presto




giovedì 3 novembre 2016

La MAGIA della MUSICA



Ho visto in rete il video di un bambino autistico e cieco che canta divinamente e questo conferma quanto da sempre ho pensato con grande convinzione, che la musica, la danza e la recitazione sono attività molto importanti per aprire il mondo di questi ragazzi.
Chissà quanti di voi , nella quotidianità della propria famiglia o della propria classe di scuola, hanno visto episodi simili o hanno contribuito a far sì che certe buone pratiche aiutassero i meno fortunati ad avere un' opportunità per dimostrare a se stessi che hanno delle potenzialità che rinforzano la loro autostima e la relazione con gli altri...
Ho visto nella mia esperienza di insegnante, bambini timidi e chiusi aprirsi totalmente durante uno spettacolo teatrale in cui erano protagonisti; un ragazzino balbuziente che quando cantava lo faceva divinamente e il suo "difetto" spariva magicamente...


Avete mai osservato un bimbo di pochi mesi o di pochi anni di vita come si comporta davanti ad uno stimolo sonoro o musicale?
Il neonato si tranquillizza, sgrana gli occhi e si pone in atteggiamento di ascolto;
il bimbo di due o tre anni inizia sistematicamente a muoversi a ritmo, con tutto il suo corpo: balla.



La musica ci ha sempre accompagnato fin da quando eravamo nel grembo materno e abbiamo udito il ritmo del cuore di nostra madre.
Il ritmo, la musica, quindi, sono componenti fondamentali dello spirito umano, sono un'esigenza.


Nasce la MUSICOTERAPIA intesa come intervento per un lavoro pedagogico o psicologico; essa permette di comunicare attraverso un codice che non è quello verbale e favorisce la connessione col mondo interno dell'individuo.
La musica attiva stimolazioni emozionali, relazionali, multisensoriali e cognitive, per questo viene spesso usata per fare prevenzione o riabilitazione anche in alcune patologie molto gravi.


La musica aiuta anche i bambini con difficoltà di apprendimento, o con disturbi del linguaggio: ecco l'importanza delle filastrocche, delle rime cantate che favoriscono l'apprendimento in modo divertente.

Allora nelle nostre scuole rispolveriamo nei vecchi armadi quei bei strumenti che i bambini neanche conoscono: triangoli, legnetti, xilofoni, tamburelli, flauti e melodiche... e apriamo le "orecchie e il cuore" dei nostri piccoli allievi.


Divertiamoci anche con i nostri alunni a costruire piccoli strumenti con materiali da riciclare: la creatività imprimerà ancor di più quanto apprenderanno.


Implementiamo nella nostre scuole laboratori creativi di musica, danza e recitazione e avremo sicuramente bambini più intelligenti, persone migliori...

del resto anche il buon Platone sosteneva che insegnare la musica fosse importante per trasformare il fanciullo in un uomo equilibrato ed armonioso.