21 Novembre:
In tutta Italia il 21 Novembre si festeggia la festa degli alberi e le loro indispensabili capacità che permettono la proliferazione della vita oltre che all'assorbimento di anidride carbonica in cambio di buon ossigeno; la protezione delle biodiversità e la prevenzione del dissesto idrogeologico.
GLI ALBERI SONO VITA!!
(scultura in un tronco realizzata dall'artista Andrea Gandini)
Con i miei ragazzi di quarta elementare sto lavorando sul tema delle EMOZIONI che ci accompagnano in ogni occasione della nostra esistenza. Davanti al tema dei cambiamenti climatici che mettono in serio pericolo il nostro pianeta, una tempesta di sentimenti si sono agitati dentro di noi: amore per la natura, per le piante e gli animali; paura per un futuro incerto; disgusto e rabbia per chi inquina, maltratta, calpesta, distrugge, ...per il solo desiderio di arricchirsi, incurante di chi verrà dopo di lui e dovrà vivere in un mondo avvelenato.
Così abbiamo dedicato alcuni giorni per rendere omaggio ai nostri amici alberi attraverso momenti di riflessioni comunitarie, attività di gruppo per la produzione di testi poetici, produzioni artistiche, visione di filmati e ascolto di canzoni a tema. Ne è risultato un lavoro che ha coinvolto tutti i bambini in modo significativo e toccato i loro cuori e le loro sensibilità.
PRIMA ATTIVITÀ :
Siamo partiti col visionare un cortometraggio di una bellezza e delicatezza infinite che ha incantato tutti: L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI di Jean Giono
Dopo la visione del cortometraggio i ragazzi hanno risposto al seguente questionario:
1- Chi sono i protagonisti di questa storia?
2 - Perché il pastore viveva in solitudine?
3 - Come si comportò il pastore nei
confronti del giovane ragazzo?
4 - Il giovane ospite fu attratto da grande curiosità quando vide un grosso sacco nella casa del pastore. Cosa conteneva? A cosa servivano?
5 - Da quanto tempo il pastore piantava alberi?
6 - Dopo la Prima Guerra Mondiale il ragazzo tornò a cercare il vecchio pastore. Lo ritrovò che, oltre a piantare alberi, faceva un nuovo mestiere. Quale?
7 - Perché l’anziano pastore non si curò della guerra?
8 - Secondo te perché l’anziano uomo decise di piantare proprio alberi e allevare proprio api?
9 - Cosa significano le seguenti frasi?
-
… “Gli uomini potrebbero essere altrettanto
efficaci, come Dio, e non solo nella distruzione!”…
- … “Quel vecchio era un “atleta di Dio”, anziano, ma forte nel corpo.
10 - Secondo te Elzeard Bouffier (il pastore) era felice? Perchè?
11 - In questa storia c’è una bellissima metafora che paragona il vento a cosa?
L’ULIVO
GENEROSO
Tanti anni fa l’antico popolo greco credeva negli dei:
esseri forti e potenti che gestivano e governavano la vita di tutti gli esseri
viventi.
Il padre di tutti gli dei, capo e guida, re e
potentissimo signore del mondo, era Zeus.
Egli dimorava sulla vetta dell’Olimpo, al di sopra delle
nubi, e tutti i fenomeni che apparivano in cielo erano opera sua: era lui che
faceva sorgere il sole, era lui che faceva cadere la neve, la pioggia, la brina
e la grandine.
Ma quando si infuriava e voleva ammonire gli uomini, si
scatenava con fulmini, tuoni e uragani.
Ai piedi dell’Olimpo c’era un bellissimo frutteto che
circondava questo monte. C’erano bellissimi alberi di mele rosse, alberi di
ciliegie, altri di uva saporita, di limoni gialli e vistosi, altri ancora erano
aranci e mandarini odorosi. Un vero tripudio di colori e di profumi che Zeus
gustava ogni mattina quando, appena alzato, apriva le imposte del suo castello
e osservava dall’alto quello straordinario panorama.
Compiaciuto esclamava: “Che bello il mio giardino, è più
colorato della tavolozza di un pittore.”
Tra tutti quegli alberi, ve n’era uno piccolo, con tante
foglioline argentee e sottili con dei frutti altrettanto piccoli e verdi che,
quasi, neanche si vedevano: l’ulivo.
Il povero albero, non sentendosi apprezzato da Zeus, era
dispiaciuto, però era buono e non provava alcuna invidia per gli altri alberi
suoi fratelli.
Un giorno scoppiò un terribile temporale, accompagnato da
fragorosi tuoni, vistosi lampi e da un vento impetuoso.
Tutti gli alberi del frutteto restarono segnati da questo
uragano: alcuni avevano i rami a ciondoloni, altri avevano perso tutti i loro
bei frutti, altri ancora si erano incendiati a causa dei fulmini che si
scatenarono su di loro.
Fu un vero disastro!
L’unico albero che resistette all’impeto del vento,
grazie al suo robusto tronco e alle sue profonde e forti radici, fu proprio
l’ulivo.
Anzi quest’ultimo tentò di aiutare gli alberi, suoi
fratelli, che gli stavano vicini. Così con una torsione del suo tronco, si
allungò fino a sostenere un fragile ramo del melo; con un’altra torsione
raggiunse il fico poco distante e lo sorresse con un altro suo ramo.
L’indomani Zeus si affacciò alla sua finestra, come era
solito fare, e restò allibito nel vedere che il suo frutteto era malridotto.
Da lontano notò il piccolo ulivo che per tutta la notte
aveva sorretto i rami degli altri alberi.
Zeus che tutto vede e tutto osa, comprese in un attimo
cosa era accaduto e apprezzò il generoso gesto dell’ulivo.
Così si vestì in fretta e furia, come non faceva
solitamente, scese dall’Olimpo e si diresse dal buon ulivo.
“ Sono orgoglioso e contento del tuo nobile gesto - disse Zeus – e per onorarti farò sì che con i
tuoi rami e le tue foglie verranno cinte le teste di tutti gli uomini che nella
storia avranno ottenuto onore e gloria”.
Detto questo se ne andò, mentre tutti gli alberi gioirono
per l’ulivo e lo festeggiarono.
QUINTA ATTIVITÀ: