mercoledì 23 agosto 2017

ACCOGLIENZA IN CLASSE PRIMA- 3° giorno

Eccoci al terzo giorno.
Salutiamo i nostri piccoli studenti chiamandoli per nome: ricordiamo di mettere sul tavolo di ciascuno, con nastro adesivo, il cartellino identificativo



potrebbe essere anche un rettangolo con l'immagine di IOIO' e il nome del bambino scritto bello in grande...vedete voi cosa vi piace

Le aspettative dei bambini che affrontano la scuola per la prima volta, sono tante, anche perché i genitori, fratelli, le nonne... hanno continuato a dir loro, nei giorni precedenti :" Vedrai a scuola quante cose belle farai, imparerai a leggere, a scrivere..."
e quindi i piccoli allievi si attendono che da un momento all'altro impareranno a scrivere, così, magicamente... :-)

e allora vai, affrontiamo un po' di scrittura!!

Non dimentichiamoci di fare tanti esercizi di pregrafismo, fin dal primo giorno: sul web o su libri e guide didattiche ne trovate una miriade. Partite da quelli più semplici, ma pretendete che siano eseguiti con calma e precisione. Il bambino con grosse difficoltà, non andrà certo mortificato, ma MOLTO AIUTATO E INCORAGGIATO.
                      



Oltre al pregrafismo vi sono schede per verificare le abilità pregresse: colora ciò che sta davanti, colora ciò che sta dietro, colora il più piccolo, colora il più grande.....

Ma poi passiamo al libro-quaderno IOIO'  E IL CIRCO DELLA GIOIA: la maestra leggerà la storia di IOIO' proposta nelle primissime pagine e i bambini potranno già iniziare a completare le prime pagine del libro: quella che presenta il nome IOIO' , così si ha l'introduzione delle prime due vocali; 
poi la coloritura di IOIO'
( per questo sarà bene avere già i libri di IOIO', fin dai primi giorni. Chi intendesse adottarli dovrà ordinarli in questi giorni)





Da oggi  e per un paio di giorni, lavorare sulle vocali I e O, proponendo attività variegate:

1-  Disegnate su un foglio A4,  una grande O e una I, poi fatele riempire con palline di carta pesta, per sviluppare la motricità fine. ( Una O e una I realizzate da due bambini possono essere appese alla parete per iniziare a costruire l'alfabetiere murale, che avrà più senso e sarà meglio recepito, se realizzato di volta in volta dai bambini stessi)
  


2 - disegnare dentro le sagome delle due vocali, gli oggetti che cominciano con quella letterina.


3 - Cantare la canzone della O e della I che trovate su YouTube


 
4 - Imparare la filastrocca della O e la filastrocca della I



Direi che di attività ne abbiamo, ma se ancora non vi bastassero vi proporrei un'altra attività divertente, da svolgere soprattutto nel pomeriggio, per chi facesse il tempo pieno: poiché i bimbi nelle ore pomeridiane sono più stanchi, bisogna pensare a qualcosa di rilassante, ma sempre a tema.

per sviluppale la motricità fine: costruire col DIDO'  o PONGO colorato, o PASTA DI SALE colorata già nell'impasto,  un bel pagliaccio



e se vi piace la classe molto decorata, potete preparare gli addobbi per  decorare esternamente la porta della vostra classe ( se non lo avete già fatto per il primo giorno di scuola)




la scritta nei palloncini dovrà essere CLASSE 1 B

CIAO!!! A PRESTO!

maestra MARILENA







martedì 22 agosto 2017

ACCOGLIENZA IN CLASSE PRIMA- 2° giorno

E il primo giorno è andato!!....tutti felici e contenti vestiti da clown hanno raccontato ai propri genitori le cose fantastiche che si fanno a scuola...

...ma la magia deve continuare...

2° giorno:

I bambini entreranno in classe con una luce negli occhi, pieni di curiosità e si aspetteranno cose fantastiche e noi li accontenteremo.
Dopo i saluti iniziali e aver sentito un po' le loro opinioni sulla giornata precedente, iniziamo a lavorare.

Faremo trovare sul banco di ciascuno una bella mascherina da clown, se possibile tutte diverse, così da avere tante immagini del circo da appendere a fine giornata in classe. Mi raccomando, su ciascun disegno ogni pittore dovrà scrivere da solo il proprio nome...sapete...ci tengono a mostrare le loro opere... ;-)







 Sul web ve ne sono un'infinità, scegliete voi, o meglio ancora, fate scegliere ai vostri alunni quale mascherina preferiscono colorare. Lasciateli liberi di scegliere i colori che amano, ma pretendete che colorino negli spazi...è bene partire subito col piede giusto... ;-)

Finita la coloritura chiederemo a ciascun bambino di mostrare il suo pagliaccio e di dire a tutti come si chiama ( la maestra scriverà il nome scelto sul disegno )

Per far riposare i nostri pittori, raccontiamo loro una divertente storia, che vi scriverò qui di seguito, ma attenzione, ricordiamoci che siamo a scuola, e tutto quello che si fa e si propone ha un suo perché, è finalizzato a sviluppare abilità e apprendimenti....così chiediamo ai bambini di fare MOOOOLTA ATTENZIONE...
Dopo una prima lettura a cura dell'insegnante, con tanto di intonazione adatta al testo spassoso, si rileggerà una seconda volta. Al termine della seconda lettura la maestra dirà ai bambini:
" Adesso bambini state attenti perché facciamo un gioco di memoria: io rileggerò la storia, ma dimenticherò di dire qualche parolina. Vediamo chi di voi è così bravo da dirmi l'ESATTA parolina che ho dimenticato"
Questa attività piace molto ai bambini perché vogliono tutti dimostrare di essere capaci, ed ha lo scopo di abituarli all'attenzione e all'ascolto.
Facciamo però attenzione a quei bambini che per timidezza o lentezza, non riescono mai a dire la loro, anche perché ci può essere il Pierino Saputello, che tutti abbiamo in classe, che non lascia spazio agli altri...è il momento questo per dare le prime indicazioni di rispetto dell'altro, dei suoi tempi e delle sue capacità.


 LE SCARPE DEL PAGLIACCIO                             




N.B. le parole in neretto, saranno quelle che dovrete omettere durante la terza lettura del testo ;-)

Un giorno un pagliaccio di nome IOIO' ricevette una bellissima letterina scritta su carta rosa e profumata di violette: era un invito della sua amichetta EIA, la ballerina e sua fidanzatina.
EIA voleva invitarlo alla festa di compleanno di una sua carissima amica, di nobile famiglia, che viveva in un castello bellissimo sulla cima di una collina circondata da vigneti, prati e coltivazioni di girasole.
Il povero IOIO' ci teneva a fare bella figura, ma ahimè non aveva un paio di scarpe nuove, le sue erano bucate e proprio malandate. Così si decise ad andare a comprarne un paio nuovo.
Uscì di tutta fretta, e non si infilò neppure il suo bel cappello con i fiori secchi, tanto era eccitato: già si immaginava le sue nuove scarpe, magari nere di vernice, oppure rosse con dei lacci luccicanti, o bianche con dei bellissimi cuoricini rossi.
Mentre camminava e pensava alle sue  future scarpe, giunse davanti alla vetrina della calzoleria più bella ed elegante della città. " OH!QUANTE BELLE SCARPE..."disse subito, e vi entrò.
Era molto indeciso sulla scelta del nuovo modello da acquistare, ma un commesso gentile e molto elegante gli suggerì di provarne qualcuno tra gli ultimi arrivati e di gran moda.
IOIO' si fece consigliare, ma quando provò il primo paio, i suoi alluci, assai grandi, gli facevano un male tale da vedere le stelle.
Il secondo paio, con un po' di tacco, gli facevano girare la testa per l'altitudine. Il terzo paio erano troppo piccole. Il quarto paio erano troppo lunghe, il quinto paio erano troppo larghe...insomma, rimase in quel negozio per più di un'ora, ma non aveva ancora trovato il tipo di scarpe adatto ai suoi piedi, anzi ai suoi piedoni.
Vi potete immaginare la faccia del povero commesso che, al diciottesimo paio di scarpe provate e abbandonate tutte alla rinfusa per il negozio, iniziò a perdere la pazienza:" ALLORA, SI PUO' SAPERE CHE SCARPE VUOLE?? IO SONO PROPRIO STANCO DI CORRERE A DESTRA E A SINISTRA, SU E GIU', DI QUA E DI LA', PER UN TIPO INCONTENTABILE COME LEI!!"
IOIO' ad un certo punto disse:" IO VERAMENTE AVREI GIA' TROVATO LE SCARPE CHE MI PIACCIONO E CHE DEVONO ESSERE ANCHE MOOOLTO COMODE..."
"MI DICA, DUNQUE!" rispose seccato il commesso.
"SONO QUELLE LI', DI COLORE BIANCO"
Il commesso scoppiò a ridere: " AH AH AH AH...MA QUELLE SONO DUE SCATOLE DELLE SCARPE!!"
"EBBENE, QUELLE VOGLIO!" disse il pagliaccio.
Così il commesso, pur di non avere più IOIO' tra i piedi, lo accontentò e gliele fece indossare subito.
IOIO' uscì dal negozio felice come non mai, ma non capiva perché tutta la gente che lo vedeva passare rideva a crepapelle.



Si potrà, a questo punto, far fare la drammatizzazione a due bambini, e farla ripetere più volte a coppie diverse. E' importante lasciare libertà di espressione ai bambini, che se hanno compreso la storia sapranno inventare il testo con le loro parole,...sarà uno spasso! :-)

Dopo aver drammatizzato, si potrà dare la scheda della storia, magari con le vignette in ordine sparso e chiedere ai bimbi di riordinare le sequenze su quaderno, poi colorare.

....to be continued... 







lunedì 21 agosto 2017

ACCOGLIENZA IN CLASSE PRIMA-1° giorno

Cari colleghi che quest'anno avrete le classi più belle, ma le più impegnative del quinquennio, cioè le prime, è ora di PENSARE ALL'ACCOGLIENZA: come allestire la classe, cosa fare per ricevere i nostri piccoli studenti, cosa raccontare e via dicendo.
Penserete che sia presto, ma per procurarci il materiale necessario, o costruire cartelloni a tema, direi che è il momento buono.




Per chi pensa di adottare IOIO' E IL CIRCO DELLA GIOIA come libro per apprendere la letto-scrittura in modo semplice e divertente, propongo alcune attività che certamente vi saranno utili.
Poiché il libro vede come protagonista il pagliaccio IOIO'  sarebbe bello allestire la classe con stendardi, bandierine e palloncini, proprio come se fosse un circo.

file di bandierine che attraversano la classe.


palloncini nei quali scrivere con i pennarelli indelebili:  BENVENUTI


Propongo di convincere una collega CHE NON SIA DEL VOSTRO TEAM  ( perché non dovrà mai essere riconosciuta dai bambini ) o una mamma volenterosa, meglio se un papà o un nonno arzillo e spiritoso, che si prestino quel giorno ad interpretare il pagliaccio IOIO'.
Ovviamente dovranno essere ben truccati, con tanto di costume e parrucca colorata.

Questa figura sarà molto importante perché preparerà le basi di tutto il lavoro che poi affronterete col libro di letto-scrittura, ma soprattutto creeranno quel legame tra bambino e scuola, attraverso lo stupore, la meraviglia e il divertimento e la voglia di tornare, l'indomani, a scuola per vivere una nuova avventura.



Il pagliaccio IOIO' potrà essere munito di coriandoli, palloncini da sagomare (se lo sa fare), ma consiglio palloncini a forma di animale che troverete a modici prezzi su amazon
                                              ( su amazon 10 palloncini costano 4,49 euro)

 Così che alla fine della giornata ciascun bambino porterà a casa il suo palloncino-animale, in ricordo del primo giorno di scuola.

IOIO' dovrà presentarsi con tutta la sua simpatia, e fare le presentazioni con tutti i bambini, così che ciascun alunno senta il nome dei nuovi amichetti. Dopo qualche barzelletta e canzone, IOIO' dovrà spiegare che lui domani partirà per un lungo viaggio in giro per il mondo con il suo circo, chiamato CIRCO DELLA GIOIA. Ma non si dimenticherà di questi bambini perché lascerà a loro una SCATOLA MAGICA, una sorta di buca della lettere, in cui lui farà pervenire, di tanto in tanto, dei saluti e dei messaggi, dei racconti...( tutto quello che i docenti vorranno farci entrare come avvio di una nuova lezione o racconto su cui lavorare quel giorno) e quando i bambini lo desidereranno, potranno, a loro volta, imbucare un disegno, un messaggio, che prima o poi sarà scritto.
( questa scatola è il legame con IOIO' che spronerà i bambini ad apprendere la scrittura perché DEVONO, VOGLIONO, scrivere al loro amico simpatico)


IOIO' potrà insegnare la canzone del PAGLIACCIO TUTTO MATTO che i docenti potranno far ascoltare o, se c'è la possibilità, farlo ascoltare e vedere sulla LIM.
IOIO' con le insegnanti insegneranno semplici gesti e passi da fare per ballare mentre si canta




IL PAGLIACCIO TUTTO MATTO

Prima vedi un gran pancione
poi le scarpe che son scarpone
e poi spunta un bei nasone
tondo tondo arancione.
Sai chi è? Sai eh è? Sai chi è è è è è?
Ha una faccia sorridente
ma gli manca forse un dente
la parrucca appariscente
ma non gliene importa niente.
Sai chi è? Sai chi è? Sai chi è è è è è?

Ritornello
È un pagliaccio tutto matto
che cammina come un gatto
e si alza su di scatto
e poi cade giù disfatto
offre fiori d’insalata
e si tuffa nell’aranciata
mangia solo la frittata
e si fa una gran risata:
ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah.

Dal capello spunta un fiore
che non ha nessun odore
ha un ombrello da signore
bianco e rosso è il suo colore.
Sai chi è? Sai chi è? Sai chi è è è è è?
Sa suonare la trombetta
e sa far la piroletta.
Quando ha voglia lui sgambetta
o fa un giro in bicicletta.
Sai chi è? Sai chi è? Sai chi è è è è è?


Se ci sarà il tempo si potrà dare ai bambini un foglio A4 colorato e si chiederà loro di disegnarci tanti palloncini colorati. Una volta terminato si pieghetterà come un ventaglio, si fermerà con la pinzatrice nel mezzo, e si attaccherà un nastrino colorato per fare il papillon di ciascun bambino





Penso che alla fine della giornata, dopo aver messo il papillon a ciascun bambino, colorato un po' il nasino di rosso, con un rossetto e consegnato il proprio palloncino-animale, i vostri bambini non vedranno l'ora di correre dalle proprie mamme per farsi ammirare e raccontare la loro meravigliosa giornata

...ve lo dicevo che non è presto pensare all'accoglienza... ;-)


MATERIALE PER IL PRIMO GIORNO:

- bandierine colorate ( da fare)
- spago ( per appendere le bandierine)
- palloncini a forma di animale
- palloncini rotondi su cui scrivere BENVENUTI
- rossetto rosso
- fogli colorati A4 leggeri ( no cartoncini)
- nastrini colorati ( per allacciare il papillon attorno al collo)
- scatola da decorare o già decorata, per buca delle lettere
- PAPA' o MAMMA per interpretare IOIO'
- costume e parrucca da pagliaccio
- trucchi per il volto

Tubetto di fondotinta bianco in blister 28 grammi (977007) trucco make up colore per un travestimento da halloween o carnevale terrificante ferita zombie horror orrore vampiro draculatubetto fondotinta bianco ( 2,99 euro) su amazon









sabato 12 agosto 2017

QUANDO LA PEDAGOGIA E LA SCUOLA VANNO A BRACCETTO

Vania Rigoni  pedagogista di Firenze:

Intervista del martedì, una insegnante continuamente ottimista si racconta.

Carissimi oggi ospito con gioia un insegnante, collaboro con i docenti dall’inizio della mia carriera di educatrice e poi pedagogista, ho sempre notato fra di loro persone di una “genialità” interessante.. molti di loro hanno avuto voglia negli anni di sperimentarsi e imparare moltissimo di più di quanto era loro chiesto. 
Un giorno attraverso i social che io spesso uso per incontrare colleghi, ho incontrato Marilena Toninelli e i suoi libri. Non sono manuali, sono quanto di più prezioso oggi: strumenti semplici e operativi, frutto di un esperienza sul campo che traspare chiaramente nelle pagine che ho potuto sfogliare dal vivo.
Così le ho proposto di venire ospite da me fra le pagine del Blog e continuando a leggere trovi l’intervista di “penna” che le ho fatto.

VANIA: “L’Educazione è il futuro. Chi si occupa di Educazione progetta il Futuro” questo è il mio mantra da 20 anni come lo interpreti guardando dal tuo punto di vista professionale?
MARILENA: “L’educazione e’ il futuro!” Certo che sì, non a caso la copertina della mia pagina facebook “insegnare che passione” riporta questa frase:




Io come insegnante ho il dovere di costruire il presente pensando al futuro, e il futuro sono tutti i ragazzini che giorno dopo giorno, anno per anno, mi vengono affidati.
I nostri figli e studenti nel cammino della loro crescita devono avere davanti figure autorevoli, dei modelli, genitori, insegnanti, che li sappiano accompagnare nel loro sviluppo personale e sociale, nel rispetto della libertà individuale di ciascuno.
La famiglia, in primis, e poi la scuola, devono proporre ai giovani i valori fondamentali di una società sempre più variegata e multietnica, in rapido e continuo mutamento: educare alla tolleranza, al rispetto delle idee altrui, al rispetto dei doveri per attuare una società improntata alla legalità.

Un insegnante deve essere convintamente ottimista verso il futuro,
perché ha la speranza
che il suo lavoro sui suoi allievi porterà frutto.

Io non ho ancora perso questo ottimismo, nonostante i molteplici problemi che la scuola sta affrontando di questi tempi, anzi per me diventa una sfida quotidiana l’andare avanti cercando nuove strategie educative, nuovi stimoli, che ai nostri ragazzi facciano amare il “sapere”, il “ saper fare”, ma anche, e soprattutto, “il saper essere”: essere uomini e donne capaci di affrontare la propria vita con umiltà e allo stesso tempo con determinazione, con competenza e curiosità.
L’educazione è un atto d’amore”, ha detto papa Francesco, ed io sono ancora follemente innamorata della mia professione.

VANIA: Racconta, cara Marilena,  ai lettori il tuo progetto concretizzato in libro e la sua importanza sociale, educativa e…
MARILENA: Dopo tanti anni di insegnamento, e tanti metodi usati: sintetico, analitico, analitico-sintetico, globale…sono giunta all’idea che tutti i metodi hanno la loro valenza e se usati sapientemente, prendendo di ciascuno ciò che è buono, si arriverà ad un insegnamento sicuramente efficace sui nostri alunni, anche quelli con maggior difficoltà.
Tutto iniziò nel lontano 1987, quando avendo nella mia classe una bambina con un grave problema neurologico, seguita all’ospedale Besta di Milano, incontrai la sua neuropsichiatra che mi propose per M. un tipo di insegnamento della letto-scrittura che fosse più semplice ed essenziale. Io che avevo “sposato” il metodo globale, fui costretta a pensare a quanto mi fu suggerito: proporre una consonante alla volta e introducendo le altre pian piano, con gradualità. Non fu facile, ma la prima frase che M. vide scritta sul suo quaderno fu: M. AMA MAIA (il suo cane), e le frasi dei giorni successivi furono: MAIA MI AMA…. IO AMO MAIA. Come si evince l’unica consonante presentata in mezzo alle cinque vocali era sempre la letterina M, che l’allieva apprese e sapeva riconoscere fra tutte, anche perché il suo nome inizia con la lettera M, il mio nome: Marilena, la sua Mamma, il suo cane Maia…tutte parole che avevano un forte impatto emotivo.
Nei giorni e nelle settimane successiva fu più difficile creare frasi introducendo una nuova consonante, ma tra errori, correzioni in itinere e abilità crescenti, stilai una serie di frasi semplici, con esercizi adeguati alla mia allieva. A distanza di anni, con una certa dimestichezza e un determinato materiale accantonato, pensai di fare ordine e di creare un libro utile per tutti i bambini della classe prima.

Questo libro è una sorta di libro-quaderno poiché l’alunno ci dovrà lavorare come se fosse il suo quaderno dei primi mesi, il tempo necessario per il raggiungimento delle competenze di lettura e scrittura di base. Poi si passerà ad utilizzare i testi che ciascuno avrà deciso di adottare per la propria classe.
La particolarità di questo libro sta nell’aver pensato ad una storia che faccia da filo conduttore dall’inizio alla fine, ambientata nel Circo della Gioia e con un personaggio “accompagnatore” che è il pagliaccio IOIO’.
Quest’ultimo presenterà i vari personaggi che lavorano nel suo circo e con loro le varie consonanti. Il piccolo allievo resterà affascinato dai racconti di IOIO’ , che saranno letti dal docente, e attenderà con gioia e curiosità i suoi brevi racconti.
Ogni volta che verrà presentata una consonante nuova il testo presenta alcuni esercizi per il consolidamento, ma molto è lasciato alla competenza e fantasia del docente di classe che per due o tre giorni dovrà lavorare esclusivamente con quella consonante, a livello pittorico, ludico, grafico e fonologico.
Negli anni e soprattutto con l’aumento di bambini con DSA, ADHD, dislessici e disgrafici, ho potuto verificare che questo metodo ha permesso il raggiungimento degli obiettivi formativi per la classe prima, a tutti gli allievi, anche a quelli con difficoltà.


VANIA Un suggerimento che vuoi lasciare per i genitori che ti leggono attraverso il Blog de La bottega della pedagogista …un dono che porteranno con loro…
MARILENA Non voglio avere la presunzione di insegnare ai genitori questo difficile ruolo, ma essendo io stessa una mamma di due ragazze e avendo conosciuto le numerose realtà delle famiglie dei miei alunni, mi sento di dare questi suggerimenti:
  • Non confondete il ruolo dell’AMICO con quello del GENITORE: voi siete i GENITORI, e in quanto tali guide sicure per i figli, che sanno dire dei NO sacrosanti senza paura di perdere il loro amore; i NO fanno crescere, come il desiderio di conquista.

  • Non spianate sempre la strada ai vostri ragazzi, credetemi, hanno tutte le risorse e le capacità per trovare le giuste soluzioni ( problem-solving), a tutte le età.
  • Date il buon esempio, ma non obbligateli ad essere come voi: loro sono altro, sono il nuovo, il diverso, il futuro.

  • Sosteneteli sempre e incoraggiateli, fidatevi di loro…e vedrete che non vi deluderanno.

VANIA  E invece, siccome tanti sono anche i colleghi a leggere questo Blog, a loro che messaggio speciale vuoi destinare?
Ai miei colleghi posso solo ricordare che stiamo facendo il lavoro più bello, ma anche il più difficile del mondo.
Moltissimi insegnanti, e lo so per certo, lo si vede anche sui social quando postano le loro idee e i loro lavori, sono eccezionali: amano la scuola nonostante tutto: nonostante lo stipendio ingrato; nonostante certi genitori siano oppressivi e ignoranti, perché “ignorano” il valore importante di questo nostro lavoro; nonostante il precariato; nonostante l’ eccessiva mobilità dei docenti…..e mi fermo perché la lista sarebbe davvero lunga e di tale sofferenza….ma non ci si arrende.
Ai miei colleghi posso solo dire che non c’è gioia più grande nel vedere gli occhi di un ragazzo, tuo ex alunno, che dopo le numerose difficoltà, si è laureato e ti ringrazia menzionandoti nella sua tesi di laurea. Non c’è gioia più grande nel vedere che i tuoi ex alunni sono diventati uomini e donne onesti e capaci di dare il loro contributo alla comunità perché si sono realizzati nel mondo del lavoro. Non c’è gioia più grande nel vedere che il nostro lavoro non è stato vano, non è andato perduto, ma ha dato molti frutti.
Date ai ragazzi con competenza e professionalità; non stancatevi di aggiornarvi e di apprendere continuamente, state al passo coi tempi e con le problematiche dei ragazzi e sappiateli ASCOLTARE.            

Non preoccupatevi di cosa dice o pensa il collega sul vostro modo di lavorare e/o di agire, questi pettegolezzi rovinano il nostro modo di operare, creano dissapori e malessere interiore…invece noi dobbiamo essere sereni, cristallini e pensare che il nostro obiettivo principale sono i ragazzi e non i colleghi.
Imparate piuttosto a condividere con quest’ultimi, a lavorare insieme, in gruppo si fa molto di più e ci si arricchisce.


VANIA: Cara Marilena, salutiamoci con la tua frase preferita…
MARILENA:  Il mio saluto è la somma della frase più importante del film L’ATTIMO FUGGENTE,  che è anche il titolo di un libro del filosofo Alan Watts:

CARPE DIEM…E DIVENTA CIO’ CHE SEI!

Il materiale che Marilena ha preparato, come dice lei stessa, non vuol essere definitivo ed esaustivo né va a sostituire i libri di testo, bensì è un qualcosa in più che può divenire di ausilio per quella fase o propedeutica o di “affaticamento” per alcuni bambini nella prima parte del primo anno di Primaria (cambio scuola, amici e cambio carico di lavoro, disabilità, trasferimenti da altri paesi, adozioni…).
Alle parole di Marilena posso aggiungere che l’alleanza fra le figure di riferimento per un bambino e/o ragazzo è la risorsa più potente che possiamo offrire, quindi quando genitore ti senti in difficoltà chiedi aiuto alla maestra, alla pedagogista ne troverai sempre pronti ad ascoltarti e competenti.

Grazie Dott.ssa Vania per la fiducia riposta nel mio lavoro. 
Con stima
Marilena Toninelli