Il metodo non è centrato sulle risorse del docente, ma su quelle degli alunni; inoltre prima di affrontare un lavoro di gruppo, vanno educati gli allievi a comportamenti sociali adeguati quali: saper dare la parola a tutti, saper ascoltare, saper favorire la collaborazione, valorizzare ciascuno, saper gestire la voce per non fare troppo rumore, saper gestire i conflitti.
Questi comportamenti vanno insegnati in modo trasversale in ogni attività scolastica!
Dalla mia umile esperienza consiglierei di far fare i primi lavori cooperativi a coppie di due bambini, poi, in un secondo momento, potranno essere di quattro, non di più.
Ciascuno dovrà avere un ruolo particolare:
RUOLO DEL DOCENTE:
- Deve chiarire l'obiettivo da raggiungere in quel progetto di lavoro;
- Nelle classi più piccole, predispone il materiale;
- Struttura l'ambiente di apprendimento;
- Interviene solo se interpellato, perché deve far sì che i ragazzi raggiungano la piena autonomia;
- Forma gruppi eterogenei;
- E' osservatore attento e discreto.
Nel gruppo poi vengono nominati : il LEADER e il SEGRETARIO:
RUOLO DEL LEADER:
- Dirige il gruppo
- Si occupa dei compagni che gli sono stati affidati;
- Distribuisce i vari compiti: chi scrive, chi legge, chi ritaglia, chi disegna...
- In caso di discussioni, ha l'ultima parola.
RUOLO DEL SEGRETARIO:
- Controlla che le consegne vengano eseguite;
- Fa il moderatore, dice chi deve parlare e richiama all'ordine;
- Ritira e riordina il materiale e lo conserva egli stesso.
Il docente nel corso del lavoro deve monitorare le abilità di ciascun gruppo e del singolo allievo per
verificare se esse stiano crescendo.
Attraverso questo tipo di attività, ho potuto sperimentare che il rendimento scolastico degli alunni migliora, i soggetti più introversi e insicuri migliorano la loro autostima e i risultati sono stati davvero soddisfacenti. Inoltre alla fine dell'attività, ciascun gruppo espone al resto della classe il proprio lavoro mostrando: cartelloni, o video, o slide da loro stessi realizzati ( dipende dalla classe e dalle loro competenze) , e relazionano oralmente quanto prodotto, realizzando una lezione dinamica, completa e vissuta perché sono stati, essi stessi, gli artefici del loro sapere e di quello della classe.
Altro aspetto, non meno importante, che ho notato, è che in classi dove si pratica spesso questa attività, il clima del gruppo è migliore, perché si instaura quella fiducia reciproca, quel rispetto dell'altro, che migliorano la convivenza.
L'apprendimento cooperativo non è solo un metodo didattico, ma è anche uno STILE DI VITA: in una società complessa, variegata e veloce, come la nostra, dove il problem solving è all'ordine del giorno, non è più efficace il motto: CHI FA DA SE' FA PER TRE, bensì
L'UNIONE FA LA FORZA!!